Hai bisogno di un prestito, ma prima di richiederlo vuoi capire quali sono i tassi della cessione del quinto? Si tratta certamente di una domanda lecita che in molti si pongono. Oggi affronteremo questo argomento, chiedendoci inoltre se i tassi di interesse sono gli unici elementi che è opportuno tenere in considerazione quando si vuole richiedere una cessione del quinto o il suo rinnovo o se vi è anche altro da considerare.
Tassi di interesse per la cessione del quinto
Entriamo subito nel vivo del nostro argomento dicendoti che in linea generale i tassi di interesse sulla cessione del quinto variano tra il 5 e il 9%. Si tratta di una forbice molto ampia che contiene in sé importanti offerte, tra le quali ricordiamo (soggette a possibili variazioni):
- Intesa Sanpaolo con il 6,95%
- Unicredit a partire dal 5,50%
- E ancora BNL con il 5,66%
Ciò che è importante comprendere è che i tassi di interesse non mutano soltanto da un istituto bancario all’altro, ma anche in base allo status del dipendente o del pensionato. In linea generale possiamo dire che i pensionati e i dipendenti pubblici e statali possono usufruire di condizioni più vantaggiose, rispetto ad esempio ai dipendenti privati. I tassi di interesse, in quest’ultimo caso, sono infatti un po’ più alti. Il motivo risiede nel fatto che un impiego privato, rispetto ad uno pubblico, ha un indice di rischio più alto.
Ecco un’altra cosa che devi tenere in considerazione. Come abbiamo detto la gran parte delle proposte delle banche rientrano in quelli che viene definiti livelli minimi e massimi. Questo non vuol dire, però, che sia impossibile trovare tassi superiori o inferiori rispetto alle soglie sopra indicate. Il nostro consiglio? Richiedi più preventivi e, soprattutto, presta grande attenzione ai dati riportati all’interno della proposta di contratto che ti viene sottoposta.
TAN, TAEG e TEG
In base alle premesse fatte possiamo compiere un passo avanti e spiegarti il motivo per cui è altamente sconsigliato basare la tua scelta di prestito sul solo tasso di interesse annuo nominale, ovvero sul TAN. Prima di procedere, ti proponiamo un paio di definizioni per meglio comprendere quanto verrà detto a breve.
Ogni contratto di cessione del quinto o di doppia delega riporta al suo interno tre diversi tassi di interesse. Questi sono:
- TAN (Tasso Annuo Nominale)
- TEG (Tasso Effettivo Globale)
- TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).
La domanda sorge spontanea: perché ci sono tre diversi tassi di interesse? Quali sono le differenze sostanziali tra questi tassi? Al fine di effettuare una scelta ragionata, e soprattutto consapevole, è indispensabile dare una risposta univoca a queste domande. Importanti per evitare, inoltre, di lasciarsi ingannare da qualche consulente furbo e per evitare di credere che il prestito con il tasso più basso sia necessariamente il migliore.
Nulla di strano, infatti, che tu possa scoprire un qualcosa di apparentemente strano. Ovvero? Che spesso a tasso migliore non corrisponde necessariamente un preventivo vantaggioso. Questo perché quando si sceglie un prestito è indispensabile valutare attentamente anche altri parametri. Vediamo allora nel dettaglio in cosa consistono i tassi che abbiamo elencato sopra.
Tasso Annuo Nominale
Iniziamo subito con il TAN, ovvero il Tasso Annuo Nominale. Si tratta in pratica del tasso di interesse che viene applicato alla cifra lorda del prestito, espresso in valore percentuale e su base annua. Di fatto questo tasso indica gli interessi a carico di contratto di cessione del quinto. Al suo interno, quindi, non rientrano alcune spesse accessorie come ad esempio quelle relative a:
- Istruttoria della pratica
- Provvigioni
- Premi assicurativi.
Conseguenza diretta di quanto esposto è che il TAN non viene considerato come un indicatore reale del costo della cessione del quinto. D’altro canto non è un segreto che le spese possono anche essere ingenti e possono rappresentare di fatto un elemento da tenere in considerazione quando si deve scegliere tra diverse proposte di prestito la migliore. A maggior ragione se pensiamo che soprattutto in passato, ma a volte capita ancora oggi, il TAN veniva usato per enfatizzare la presunta convenienza di un prestito.
Guardiamo adesso il lato positivo del TAN. Quest’ultimo ha una grande importanza quando si parla di estinzione anticipata di cessione del quinto. A questo tasso, infatti, si scontano le rate non versate, rappresentando di fatto l’ammontare degli interessi che vengono restituiti in caso di estinzione. Potrebbe sembrare paradossale, ma nel caso di estinzione anticipata del prestito è più conveniente un TAN elevato affinché maggiori siano gli interessi detratti dalle rate non ancora saldate.
Tasso Annuo Effettivo Globale
Passiamo adesso al TAEG ovvero al Tasso Annuo Effettivo Globale che all’interno di un contratto può essere indicato anche con il nome di ISC (Indicatore Sintetico di Costo). Iniziamo subito con il dire che si tratta del tasso più importante da considerare per una cessione del quinto. A differenza del TAN, rappresenta il tasso di interesse che racchiude in sé il costo totale e reale del prestito a carico del soggetto richiedente.
Questo vuol dire che il TAEG contine in sé tutte le spese che si devono affrontare quando si stipula il contratto per un prestito. Qualche esempio? Eccolo:
- Interessi nominali (TAN)
- Istruttoria della pratica
- Provvigioni del Mediatore Creditizio se presente
- Spese per l’Intermediario Finanziario (Istituto Bancario o Finanziario)
- Assicurazioni
- Imposte.
Che cosa vuol dire questo? Semplicemente che se sei interessato a valutare qual è il costo finanziario del tuo prestito è necessario che tu conosca il TAEG.
Tasso Effettivo Globale
Parliamo infine dell’ultimo tasso presente all’interno di un contratto di cessione del quinto. Si tratta del TEG ovvero del Tasso Effettivo Globale.
In generale è possibile dire che il TEG è uguale al TAEG, ma con un’importante differenza. Del TEG non fanno parte i costi relativi a imposte e bolli.
Fino a svariati anni fa nel TEG non rientrava il costo delle assicurazioni, motivo per cui poteva assumere un valore diverso dal TAEG.
Ad oggi questa distinzione ha invece perso di valore. A cosa serve il TEG? Quest’ultimo ricopre grande importanza soltanto nel caso in sui si voglia determinare il tasso di usura. Vediamo di che si tratta.
Tasso Effettivo Globale Medio
Ora guarda questo. La Banca d’Italia usa TEG Medi (TEGM). A cosa servono? Per il calcolo dei Tassi di Soglia, superati i quali un prestito è considerato “usuraio”.
Ogni tre mesi si procede con l’aggiornamento del calcolo che viene fatto nel seguente modo:
- Comunicazione alla Banca d’Italia dei tassi TEG applicati alle operazioni svolte durante il trimestre precedente.
- I tassi vengono suddivisi per categorie di prestito. Avremo così: tassi sui prestiti personali, sulle cessioni del quinto, sui mutui etc.
- Dalla media aritmetica dei tassi si ricava il TEGM.
- Si aumenta il TEGM del 25%.
- Al risultato ottenuto viene sommata una percentuale fissa del 4%.
- Quanto ottenuto è il nuovo Tasso Soglia di usura valido per il trimestre successivo.