Cessione del quinto e pignoramento possono coesistere? La risposta alla domanda è sì. Vediamo insieme in quali termini e cosa è possibile fare in merito.
Partendo dal presupposto che è vero che la cessione del quinto è ad oggi uno dei prestiti più richiesti da dipendenti pubblici, privati e statali per far fronte ad esigenze di diverso tipo (matrimonio figlio, acquisto prima casa o macchina), è anche vero che in caso di necessità è possibile pignorare lo stipendio a un soggetto debitore. Non dimentichiamo, infatti, che anche se la legge stabilisce, come indebitamento massimo, il quinto dello stipendio netto, vi sono eccezioni che consentono sia il pignoramento sia la possibilità di ottenere questo prestito nel caso in cui ci sia il suddetto vincolo sullo stipendio.
Che cos’è il pignoramento?
Iniziamo subito con il dire che cosa si intende per pignoramento.
In tal caso, il limite massimo che si può sottrarre ammonta a un quinto dello stipendio, ed è compito del datore di lavoro segnalare agli enti preposti l’eventuale presenza di una cessione del quinto. Una volta che il tribunale ha preso in carico la pratica e la possibile presenza del prestito, si procede con un preciso calcolo del pignoramento. Infatti, se la cifra stabilita è superiore ai limiti imposti dalla legge, il dipendente ha la facoltà di opporsi al pagamento e il datore non è costretto a eseguire l’ordine di pignoramento che non si confà alla legge.
Esempio di pignoramento: calcolo
Per comprendere meglio che cos’è un pignoramento facciamo un esempio pratico. Prendiamo ad esempio in considerazione i seguenti elementi:
- Stipendio netto pari a 2000€
- Cessione del quinto di 400€
Poniamo il caso che il tribunale richieda il pignoramento di parte dello stipendio. In questo caso, per capire qual è la somma massima sequestrabile dobbiamo:
- Dividere a metà lo stipendio netto: 1000€
- Sottrarre il quinto: 400€
- Per ottenere infine l’indebitamento massimo sostenibile, pari a 600€.
Bene. A questo punto se ai 600€ sottraiamo i 400€ di rata della cessione, ci rimane un importo netto di 200€. questa è la cifra che può essere pignorata, nel caso sussistano altri debiti non quietanzati prima dell’accesso alla cessione dei quinto.
Cessione del quinto e pignoramento attivo
È possibile ottenere un cessione del quinto se si ha all’attivo un pignoramento? La risposta è sì. Ma chiaramente è opportuno valutare ogni singolo caso. Per quanto riguarda il calcolo di indebitamento, non vi sono variazioni ad esclusione del fatto che in questo caso si deve calcolare la cifra vincolabile nel prestito.
E nel caso del doppio quinto? Risulta evidente che prima di indebitarsi ulteriormente sia necessario comprendere se il doppio quinto è indispensabile e ricordarsi, ovviamente, che in tal frangente un istituto finanziario può anche richiedere maggiori garanzie.
In questo caso specifico è opportuno valutare attentamente la soluzione, accertandosi che la somma da richiedere sia indispensabile o meno.
Pignoramento da parte di più creditori
Il pignoramento del quinto dello stipendio da parte di più creditori è fattibile, con le dovute osservazioni. Bisogna tenere in considerazione la motivazione del pignoramento che possono essere:
- Tributi
- Alimentari
- Altre cause, quali: istituti bancari, fornitori, etc.
A questo punto possiamo dire che:
- Nel caso in cui le motivazioni del debito sono differenti, allora si può procedere con più di un pignoramento sullo stipendio, considerando però che la penale deve essere inferiore al 50% sullo stipendio netto. Che cosa vuol dire questo? Che anche in caso di più pignoramenti, il 50% dello stipendio netto è intoccabile.
- Se le motivazioni del debito sono uguali, allora il pignoramento va fatto uno alla volta. È il giudice a stabilire l’iter secondo il quale si procede con l’estinzione del debito con il primo creditore, continuando poi con gli altri creditori.
Pignoramento e pensione: esempio pratico
E per i pensionati come funziona? Anche in questo caso è possibile che la pensione venga pignorata, ma considera che la legge stabilisce di anno in anno un minimo vitale, necessario per la sopravvivenza personale, che è impignorabile.
Facciamo un esempio pratico per capire meglio. Prendiamo in considerazione una pensione di 1.500€ e teniamo a mente che la pensione sociale ammonta a 449,07€. Aumentando quest’ultima della sua metà (449,05 + 224,05), ovvero del minimo vitale non pignorabile otteniamo un importo pari a 672,10€. questa cifra rappresenta di fatto la parte di pensione che non può essere toccata.
E per calcolare il quinto pignorabile cosa si deve fare? In questo caso basta considerare la pensione netta (ad esempio 1.500€) e sottrarre 672,10. Il risultato è di 827,90€.
Cessione del quinto e pignoramento Equitalia
Poniamoci adesso un’ultima domanda relativa all’argomento trattato, cessione del quinto e pignoramento. Che cosa accade quando il creditore è Equitalia?
In questo caso il pignoramento del quinto avviene soltanto per compensi professionali (come liberi professionisti) superiori a 5.000€. Se l’importo è inferiore ai 2.500€ allora si può pignorare fino a un decimo dello stipendio. Infine, tra 2.501 e 5.000€ soltanto un settimo.