Preventivo gratuito e senza impegno per dipendenti pubblici e privait
Oggi parliamo di cessione del quinto per i dipendenti statali, cessione che di fatto ha dato il via a questa tipologia di prestito che nel corso del tempo si è ampliata, per essere così concessa ad altre categorie di lavoratori, quali ad esempio:
- Dipendenti privati
- I dipendenti di piccole aziende
- E ancora ad esempio i dipendenti pubblici.
Nato nel 1950 grazie al Decreto Presidenziale n°180 che regolamentava il mutuo decennale INPDAP riservato ai dipendenti dello Stato, le norme che regolano questo tipo di prestito, che prevede la trattenuta di un quinto dello stipendio, sono rimaste immutate. Non vi sono dubbi sul fatto che, ad oggi, i dipendenti statali siano coloro che più spesso usufruiscono della cessione del quinto e che le società finanziarie riservino loro condizioni oltremodo favorevoli.
Come accennato, la consuetudine e la funzionalità stessa di questo prestito hanno consentito di estenderlo anche ad altri soggetti, dai medici convenzionati ai pensionati INPS ed Enasarco etc.
Cessione del quinto: che cos’è?
Iniziamo subito con il definire e comprendere che cos’è la cessione del quinto.
Quest’ultimo, infatti, occupandosi del versamento della rata all’istituto o alla banca che ha erogato il prestito, permette di ridurre la possibilità che il prestito non venga ripagato.
I vantaggi della cessione del quinto per i dipendenti statali o del Ministero sono indubbi. Qualche esempio?
- Tassi di interesse più bassi rispetto a quelli dei prestiti personali.
- Durata massima del prestito può arrivare fino a 10 anni.
- È possibile ottenere un prestito anche nel caso in cui si è stati segnalati al CRIF come cattivo pagatore, se si è subito un protesto o un pignoramento.
- Si tratta di un prestito non finalizzato. Fattore che consente di richiederlo senza dover fornire alcun tipo di giustificazione in merito.
- Non necessita di garanzie.
La rata massima addebitabile è pari o inferiore al 20%, ovvero un quinto dello stipendio netto. Dal calcolo vengono di fatto esclusi:
- Straordinari
- Assegni familiari
- Accrediti sullo stipendio che non sono però fissi.
Prestito con delegazione di pagamento
Ecco un’altra cosa. Passiamo adesso a parlare di un prestito che viene facilmente ottenuto da un dipendente statale, il prestito con delegazione di pagamento.
Si tratta in pratica di un secondo prestito, grazie al quale è possibile che venga trattenuto un ulteriore quinto dello stipendio. In casi sporadici la soglia di due quinti può essere anche più alta, purché le trattenute dovute non superino comunque il 50% dello stipendio.
Quando si parla di delega il soggetto che lo richiede dà mandato al datore di lavoro di trattenere ogni mese la rata da corrispondere per la restituzione del debito. Il datore di lavoro, in questo caso specifico, può anche non accettare l’incarico di pagamento, al contrario di quanto avviene nel caso della cessione del quinto.
E questo perché la delega è un atto discrezionale, non dovuto.
Le sue caratteristiche e i costi annessi sono comunque del tutto simili alla cessione del quinto che ben conosciamo.
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Rinnovare la cessione del quinto
Rispetto alla maggior parte dei prestiti personali la cessione del quinto sulla busta paga può essere rinnovata nel caso in cui il soggetto richiedente necessiti di altri soldi.
Come si rinnova il prestito?
Si tratta di un’operazione molto semplice da attuare. Basta infatti:
- Rifare il prestito.
- Estinguere il debito rimanente dalla precedente cessione.
- Versare la differenza al soggetto che ne fa richiesta.
Qual è il vantaggio di questa operazione? Indubbiamente la possibilità di evitare un secondo prestito, dal momento che la nuova rata va a sostituire la precedente senza però aggravare l’impegno finanziario mensile del contraente.
Ricorda però una cosa molto importante che riguarda il rinnovo.
Si può rinnovare un prestito con cessione del quinto, della durata superiore ai 5 anni, soltanto se è già stato versato almeno il 40% del piano di ammortamento. Al contrario, se il prestito ha una durata uguale o inferiore ai 5 anni si può invece rinnovare quando si vuole.
Prestiti in Convenzione NoiPA
Guarda questo adesso. Negli ultimi anni la maggior parte delle Amministrazioni Statali, ad esclusione dei Carabinieri, ha aderito al sistema di gestione stipendiale conosciuto con il nome di NoiPA.
Il NoiPA è stato istituito dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi (DAG) del Ministero dell’Economia e delle Finanze con il compito di operare come mediatore tra i dipendenti e lo Stato.
Tra le sue competenze rientrano l’elaborazione del cedolino mensile dei lavoratori e ancora lo snellimento della burocrazia e la dematerializzazione dei documenti. I dipendenti statali che possono richiedere un prestito con cessione del quinto a un istituto finanziario convenzionato con NoiPA sono i dipendenti che lavorano presso:
- Ministeri
- Scuola
- Sanità
- Regioni
- Comuni
- Agenzie Fiscali
- Presidenza del Consiglio dei Ministri
- Magistratura
- Forze Armate
- Dipartimenti di Pubblica Sicurezza dello Stato.
Come si richiede un prestito NoiPA? Basta rivolgersi a un istituto convenzionato con la Pubblica Amministrazione centrale o periferica e presentare:
- Carta di Identità
- Tessera sanitaria o codice fiscale
- Ultima busta paga
- CUD
Quali sono le sue caratteristiche? Rispecchiando una cessione del quinto, anche con NoiPA è possibile beneficiare di diversi vantaggi, tra i quali ricordiamo:
- Condizioni economiche vantaggiose
- Iter burocratico più veloce
- Un tasso fisso
- Rimborso rate pratico e automatico
- Assicurazione che preserva sia il soggetto che ne fa richiesta sia la famiglia
- Rinnovo prima della scadenza del prestito.
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